Taglio laser CO2 - Taglio laser Fibra

Laser CO2 e laser in fibra ottica.

Il taglio si identifica come una delle prime operazioni da compiere durante la fase di sagomatura delle lamiere  ha dato una bella scossa a questa lavorazione, rivelandosi un importante passo avanti nel settore della carpenteria e non solo.  

Conoscere la differenza tra laser CO2 e laser in fibra ottica sarà a dir poco indispensabile!

Al momento, i principali sistemi permettono appunto di avvalersi di sorgenti in fibra o a CO2.

Per tanti anni, il taglio della lamiera veniva eseguito grazie a potenti laser industriali a CO2. Si tratta infatti di una modalità di lavorazione che offre una particolare stabilità, ovvero uno dei principali fattori di cui la produzione industriale ha tuttora bisogno.

Chiaramente, questa tipologia di laser si usa ancora, ma l’innovazione ha portato alla luce le sorgenti in fibra. Queste, già usate nell’ambito della saldatura, ad oggi rappresentano un’ottima soluzione anche per quanto riguarda il taglio.

Quando  si parla di “fibra”,  si intende proprio la fibra ottica che, in questo caso, è potenziata grazie all’uso dell’itterbio, che consente di generare un fascio laser così impeccabile da divenire in poco tempo una delle opzioni preferite dalla maggior parte delle industrie e dei professionisti.

Anche i numeri parlano chiaro: nel 2008, il laser con sorgente a fibra veniva usato dalle industrie in una percentuale del 5%,  nel 2015, la vendita della fibra riuscì a superare notevolmente quella delle sorgenti a CO2, ed oggi  la ha quasi completamento sostituito nel taglio dei metalli.

Il laser a fibra ottica si presenta perfetto per il taglio dei metalli, ma per quanto riguarda gli altri materiali – come ad esempio la plastica – la scelta ricade essenzialmente su quello con sorgente a CO2.

Infatti, quest’ultima produce emissioni a 10 µm, mentre la fibra si ferma a 1 µm. Questa differenza di lunghezza d’onda rende la fibra più veloce e più potente nel taglio: caratteristiche ottime per tagliare rapidamente materiali molto sottili, ma anche materiali particolari come l’alluminio puro.

Nello specifico, dovresti sapere che i laser in fibra ottica fanno parte della categoria dei laser a corpo solido. L’attrezzatura produce un raggio che viene amplificato dalle fibre di vetro, divenendo molto potente. Pertanto, è adatto alla marcatura dei metalli e alle incisioni, e talvolta viene usato anche per il taglio della ceramica.

Il laser CO2, invece, funziona grazie a una miscela gassosa a base di biossido di carbonio, che viene caricato elettricamente. La sua lunghezza d’onda lo rende idoneo e altamente efficiente per il taglio dei materiali plastici (anche se non tutti), ma non per i metalli. Viene usato persino per il taglio di acrilico, vetro, tessuto, carta, pietra, cuoio, legno e film di vario tipo.

La differenza tra laser CO2 e laser in fibra ottica si evince persino dal lato energetico: il rendimento della fibra supera il 25%, mentre quello dei laser CO2 va dal 6 al 10%. Questo è un altro dei motivi per cui molte aziende e professionisti optano per la fibra e mettono da parte le sorgenti a CO2.